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"Il Salento": i comuni

Meta prediletta per le vacanze estive, soprattutto dei più giovani, il Salento è un luogo dove le bellezze della terra, del mare e della storia si incontrano per lasciare a bocca aperta il visitatore. Ma il Salento è anche il profumo di vini pregiati e di piatti semplici e saporiti e il suono ipnotico della pizzica e della taranta. Lo sguardo si perde tra il bagliore del barocco leccesse, i vicoli di Otranto e la splendida Santa Maria di Leuca. Ma il Salento è anche terra di incontri, patria dei Messapi e porta verso l’oriente: qui dalla Via Appia e dal porto di Brindisi transitavano merci e uomini tra l’oriente e l’occidente.

Storia

PRIMA DEI ROMANI

La penisola salentina era abitata dai Messapi, una popolazione di origine illirica, le cui principali città erano Ugento, Brindisi, Otranto, Soleto, Nardò, Oria e Lecce.

La storia pre-romana del Salento è la storia della rivalità tra le popolazioni messapiche e tarantine, narrata anche da Erodoto. Egli, infatti, racconta dello sterminio degli eserciti tarentini e reggini avvenuto nel 473 a.C. ad opera dell'alleanza stipulata tra Messapi e Lucani in quanto le popolazioni messapiche difendevano la propria autonomia dalle mire espansionistiche dell'antica città greca di Taras-Taranto.

IL PERIODO ROMANO

Data l’importanza strategica della regione salentina, con il porto di Brindisi che rappresentava la via per la conquista dei Balcani e della Grecia, la conquista romana del Salento si concluse intorno al 260 a.C.

Lecce conobbe un periodo di notevole magnificenza soprattutto sotto l’Imperatore Marco Aurelio e poi in epoca adrianea venne arricchita di un teatro e di un anfiteatro.

Brindisi era un porto trafficatissimo e caposcalo per l'Oriente e la Grecia, ma fu soprattutto il dominio romano favorire la realizzazione di importanti opere pubbliche, prima fra tutte la Via Appia che, passando da Taranto e Oria, terminava di fronte al porto di Brindisi.

storia del salento

MEDIOEVO

A partire dal VI secolo Otranto cominciò a crescere di importanza e divenne il principale ponte con l'Oriente, sostituendosi a Brindisi, mentre in Salento si affermava la dominazione bizantina.

Intanto i Longobardi conquistavano la Puglia giungendo fino all'Ofanto e la penisola salentina diveniva una terra di confine fra Longobardi e Bizantini, fino alla conquista della città di Otranto nel VII secolo da parte dei Longobardi.

DAI BIZANTINI AI NORMANNI

In seguito alla conquista normanna venne fortificato il territorio attraverso terrapieni con torri di avvistamento, come quelli ancora oggi presenti a Nardò. La prosperità raggiunta durante questo periodo è ancora oggi avvertibile dai lasciti artistici, come lo splendido mosaico pavimentale della Cattedrale di Santa Maria Annunziata ad Otranto.

Con l’avvento degli Svevi il Salento divenne un'importante area di caccia e Brindisi il principale imbarco verso l'Oriente grazie ai numerosi cavalieri e pellegrini diretti in Terra Santa, con lo stesso Federico II che partì dal porto brindisino per la Sesta crociata nel 1228.

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DAGLI ANGIOINI AGLI ARAGONESI

Nel 1266 l'ultimo sovrano di origine sveva morì combattendo contro Carlo d'Angiò, signore di Provenza che diede inizio alla dinastia angioina. Accompagnato da un nugolo di cavalieri provenzali, questi, nel giro di pochi anni si sostituirono agli antichi feudatari normanno-svevi che, non sopportando di essere privati dei loro feudi, invocarono l'aiuto del sovrano aragonese, dando inizio ad un'interminabile contesa tra Angioini e Aragonesi.

DAGLI ARAGONESI AI BORBONE

A partire dal XV secolo ebbero particolare fortuna le attività commerciali e Lecce ospitò tra le sue mura influenti comunità di mercanti Genovesi, Ragusei e Veneziani.

Nel 1480, durante la dominazione Aragonese, Otranto venne assediata e invasa dai Turchi guidati da Ahmet Pascià che provocò l'eccidio di 800 persone: fu questo l'episodio più eclatante di una lunga serie di assalti turchi.

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Per difendersi da questi Carlo V realizzò la costruzione di una serie ininterrotta di torri costiere fortificate, che sono ancora oggi visibili lungo la costa da San Cataldo a Porto Cesareo. Nello stesso periodo prese il via anche la costruzione di moltissime strutture religiose dando inizio così una fiorente attività artistica tra il XVI e il XVIII secolo che fece di Lecce uno dei centri più significativi del barocco.

I comuni


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